una meditazione visiva sul movimento e il silenzio

"In quest'opera, volevo far scontrare il mondo rigoroso e razionale della geometria con l'energia giocosa e bizzarra dei gatti. Le linee nere e i colori primari sono un cenno a Mondrian, ma dove lui mirava alla pura astrazione, io riporto la vita nella griglia — con occhi che guardano, nasi che annusano e forme che miagolano.

Il gatto centrale, con i suoi occhi asimmetrici e angoli acuti, è un simbolo di dualità: calma e caos, ordine e istinto. Il gatto nero a destra è una figura d'ombra — misteriosa, elegante, forse anche un po' birichina. 

L'arte non deve sempre sussurrare. A volte può miagolare.”

con stampa color pastello.